Chirurgia laser

Da quanto tempo viene eseguito questo tipo di intervento con laser?

I primi interventi nel mondo risalgono al 1985. In Italia i primi laser arrivarono nel 1988 ed il secondo in assoluto proprio a Ravenna, utilizzato dalla stessa equipe che lavora oggi in Cidiemme.

Possono essere operate persone che soffrono di miopia o ipermetropia con astigmatismo?

Oggi operiamo tutti i difetti refrattivi, quindi sia miopia che ipermetropia associati o meno ad astigmatismo, oltre al solo difetto astigmatico. I nuovi laser permettono infatti risultati negli astigmatismi assai superiori a quelli della vecchia generazione, a volte perfino sorprendenti.

Qual è il limite di gradazione per poter ricorrere al laser?

Non c’è un limite assoluto. Si valuta morfologia corneale topografica, spessore corneale e diametro pupillare. Di media con i nuovi laser si arriva alle 12 diottrie di miopia e 6-7 di ipermetropia. L’astigmatismo è un capitolo a se’ e l’entità di correzione varia a seconda del tipo. I valori minimi sono bassi (0,50-0,75 diottrie) e in relazione alle reali necessità del paziente

È un'operazione definitiva?

Esaurito il periodo cicatriziale (circa 6 mesi, massimo 1 anno) il risultato corneale può dirsi stabilizzato e con questo il risultato refrattivo. Logicamente i nostri occhi cambiano con gli anni come tutti i tessuti e gli organi del nostro corpo, per cui altri difetti refrattivi possono subentrare specie dopo i 50-55 anni.

Quanto tempo dura l'intervento?

L’intervento è molto veloce. Il trattamento laser dura da pochi secondi a un paio di minuti a seconda del difetto da trattare. Prima è necessaria una preparazione di 2-4 minuti.

È un intervento doloroso?

L’intervento non comporta alcun dolore, solo sensazione tattile e lieve bruciore. Allo scopo si usano alcune gocce di collirio anestetico.

Che succede se muovo l'occhio durante l'intervento?

I nuovi laser hanno dei sistemi di puntamento derivati da quelli missilistici che seguono l’occhio durante i più piccoli movimenti. Movimenti molto ampi comportano un’interruzione del fascio automatica. Oggi la sofisticazione si gioca nell’affinamento di questi sistemi di “eye tracker” che nei laser di ultimissima produzione permettono di seguire l’occhio anche negli spostamenti rotatori e longitudinali con una frequenza di risposta altissima. Logicamente il miglior trattamento, cioè con tempi più rapidi e minor necessità di ricorso ai sistemi di compenso, rimane quello dove c’è una collaborazione attenta da parte del paziente.

Il decorso postoperatorio è molto complicato?

Dopo un intervento di superficie (prk o lasek) si hanno un paio di giorni di fastidio con possibilità di un certo dolore e lacrimazione. Seguono altri 4-5 giorni di convalescenza durante i quali si deve fare solo attenzione all’igiene ed alle irritazioni da agenti esterni. Dopo 7 giorni di media si toglie la lente a contatto che era stata messa dopo l’intervento. Sempre nei primi 7 giorni bisogna mettere dei colliri antibiotici, antinfiammatori e lacrime artificiali. La guarigione finale si ha al terzo mese ed in questo tempo si faranno dei controlli circa ogni 20 giorni. È necessario l’utilizzo di lacrime artificiali per qualche mese dopo l’intervento. Altre prescrizioni di farmaci si fanno a secondo dell’evoluzione della cicatrizzazione. Negli interventi di lasik il decorso è un po’ più veloce con meno fastidio e recupero più veloce, oltre a minore necessità di controlli.

Cosa accade dopo l'intervento?

Dopo l’intervento si può tornare subito a casa. Sull’occhio operato c’è una lente a contatto che verrà tolta dopo 7 giorni. Durante questo periodo non si ha una visione limpida. Il tutto migliora nettamente tolta la lente a contatto. Il recupero visivo si ha di media all’80% dopo 8-10 giorni con il restante 20% nell’arco di 2 mesi. Con la lasik mediamente i tempi sono piu’ brevi.

Se decido di operarmi, quanto tempo dovrà trascorrere perché io possa tornare alla vita normale?

Già dopo 2 o 3 giorni si possono fare diverse cose che non comportino esposizione a sporco o ad agenti irritanti. Dopo la guarigione (7 giorni) si può fare praticamente tutto. Per 2-3 mesi solo attenzione a traumi diretti nell’occhio ed evitare esposizione non protetta a raggi ultravioletti e sostanze irritanti tipo cloro della piscina.

Se a causa dell'elevata gradazione non posso essere operato con LASIK, quali sono le alternative per risolvere il mio problema di vista?

Se il difetto refrattivo eccede il massimo operabile con sicurezza, si possono prendere in considerazione altri interventi tipo impianto di iol fachiche o sostituzione di cristallino in casi selezionati.

Sono incinta. Posso sottopormi alla chirurgia laser?

Gli interventi laser, ma un po’ tutti gli interventi non necessari, non sono da eseguirsi in gravidanza. Bisogna anche evitare se possibile una gravidanza nei sei mesi dopo l’intervento a causa delle possibili reazioni cicatriziali aberranti da squilibri ormonali.

Quali sono i rischi di questo intervento?

Possiamo distinguere rischi generici e rischi specifici. I primi sono assai rari (1:10000) ma sono gli unici che possono comportare danni reali all’occhio. Sono gli stessi di qualsiasi intervento chirurgico cioè infezioni, infiammazioni importanti o grosse difficoltà di guarigione nell’immediato postoperatorio. Gli altri rischi specifici sono dovuti ad imperfezioni quali/quantitative del risultato per varie ragioni, soprattutto per la variabilità di risposta di ogni cornea operata. Logicamente meglio l’intervento è programmato, eseguito con i migliori strumenti possibile e seguito nel postoperatorio, minori sono percentualmente i problemi che si possono avere. In ogni caso un chirurgo esperto può riparare eventuali imperfezioni in un secondo tempo.

 

 

 

Cataratta

Mi hanno diagnosticato le cataratte, ma mi operano fra un anno. Fra quanto tempo potreste operarmi?

Da noi i tempi sono veloci, come qualsiasi centro privato.

Ho sentito dire che è necessario aspettare che le cataratte si siano formate completamente prima di potersi operare. È vero?

È un vecchio concetto ormai superato. Si riferiva alla necessità di avere una cataratta molto indurita perché veniva asportata in toto. Oggi la cataratta si opera quando comporta una difficoltà visiva avvertita dal paziente, quindi in stadi molto variabili. Tendiamo anzi ad evitare che la cataratta diventi troppo dura perché aumentano i rischi chirurgici e i tempi di recupero postoperatorio

Una volta operato, le cataratte possono comparire nuovamente?

Non compare una vera cataratta ma si può opacare il velo che lasciamo sul quale si appoggia il cristallino artificiale (la cosiddetta “cataratta secondaria”). Il problema si risolve comunque agevolmente con un’applicazione laser.

Operate con il laser?

Oggi si può usare un tipo di laser particolare (il laser a femtosecondi) per effettuare alcuni passaggi iniziali dell’intervento in modo più controllato. Ma non si opera solo con il laser, essendo sempre necessario un passaggio manuale. In pratica la tecnica utilizza una microsonda ad ultrasuoni per frantumare ed aspirare il cristallino opaco attraverso una incisione di 2 mm, per poi iniettare il cristallino artificiale.

È un intervento difficile?

L’intervento di cataratta è in assoluto l’intervento chirurgico maggiormente eseguito, quindi ha acquisito notevoli standard di sicurezza e di successo. Oggi le tecnologie ci permettono di completare l’operazione in una decina di minuti, attraverso un piccolissimo taglio che non necessita di punti di sutura e di mandare a casa il paziente subito dopo. Logicamente più l’intervento è ad alta tecnologia e maggiore deve essere la preparazione del chirurgo per trarne il massimo beneficio, per cui intervento non difficile nella routine ma che richiede competenza.

È un intervento molto doloroso?

No, l’occhio si addormenta solo con pochissimo anestetico. Bastano poche gocce di collirio per non sentire più nulla se non una leggera sensazione di pressione e a volte un po’ di bruciore, ma non dolore. L’anestesia topica permette inoltre una riabilitazione velocissima, un paio d’ore al massimo. Utilizziamo un’anestesia più profonda solo nei casi molto complessi.

Come devo comportarmi dopo l’intervento?

Le attenzioni principali sono rivolte al rischio di infezioni e ai traumi diretti, per cui si utilizzano colliri antibiotici e occhiali scuri di protezione, oltre a una conchiglia di plastica da applicare durante il sonno per 7-10 giorni. Per il resto si può svolgere una normale attività , muovendosi tranquillamente e facendo tutto con una certa attenzione.

Quando potrò vederci?

La guarigione è mediamente molto veloce: una volta tolta la protezione dopo poche ore si vede già molto limpido. La rapidità di guarigione dipende comunque da caso a caso: se l’intervento è stato ad esempio un po’ più indaginoso ci possono volere alcuni giorni per riacquistare la piena capacità visiva.

Si possono eliminare gli occhiali?

L’intervento di cataratta ha come scopo sostituire con una lentina di materiale plastico il cristallino naturale diventato opaco a causa dell’età o di altre situazioni. Quindi ha una funzione prevalentemente riabilitativa. I calcoli accurati dei moderni biometri ci permettono di calibrare il grado di refrazione postoperatoria scegliendo un cristallino di adeguato potere. Possiamo così impiantare un cristallino che corregge l’astigmatismo e un cristallino multifocale che corregge anche (non sempre perfettamente e non in tutti i casi) la presbiopia. Di solito comunque si tende ad ottenere una visione senza occhiali da lontano e con un paio di occhiali leggeri per lettura, tranne in chi è sempre stato miope dove tendiamo a fare l’opposto. Per la correzione della presbiopia stiamo mettendo a punto un nuovo impianto da mettere sopra la lentina standard anche in un secondo tempo e con il vantaggio della perfetta reversibilità.

A che distanza di tempo posso operare i due occhi?

Teoricamente si potrebbero operare nella stessa seduta. Se non ci sono esigenze particolari è tuttavia più prudente sfalsare i due interventi, anche di una sola settimana.