Le cellule staminali: un argomento molto in voga

Da più parti in medicina ci si sta accorgendo che il nostro organismo conserva un patrimonio di cellule nei vari tessuti capaci di trasformarsi da cellule indifferenziate in cellule specifiche di quel dato tessuto, ricolonizzando un territorio che era stato distrutto. Queste cellule, dette per l’appunto staminali, sono come delle progenitrici da cui può rinascere un tessuto sano che sostituisce quello malato.

Nell’occhio, l’esempio è dato dalle cellule staminali della superficie epiteliale corneale che sono presenti lungo tutto il bordo della cornea. La distruzione di queste cellule – come si può avere nelle ustioni estese dell’occhio, nei traumi ripetuti anche chirurgici o infiammatori ecc. – porta inevitabilmente all’opacamento della cornea che non riesce più a rigenerare il suo strato superficiale. In questi casi anche un trapianto di cornea senza un impianto di cellule staminali fresche è destinato a fallire, cosa che negli anni scorsi abbiamo più volte sperimentato.

Ultimamente la ricerca biologica effettuata dalle banche degli occhi (in primis quella di Mestre) ha dimostrato l’importanza delle cellule staminali nella sopravvivenza dei trapianti di cornea. Si è inoltre riusciti a identificare con precisione la zona di tessuto corneale dove albergano queste cellule. Da ciò è nata l’idea di trapiantare cellule staminali in occhi nei quali questa popolazione cellulare fosse stata distrutta ed effettuare il vero trapianto di cornea solo una volta che le cellule avessero attecchito e ricostituito una efficace e sana popolazione.

Le vie da seguire per impiantare tali cellule sono diverse:

  • si possono prelevare dall’occhio controlaterale dello stesso paziente se è in buone condizioni;
  • si possono ottenere da coltivazione cellulare da donatore;
  • si possono trasferire direttamente da una cornea di donatore;
  • o, come abbiamo fatto a Ravenna, trapiantare direttamente da donatore vivente compatibile.

Una volta colonizzato il tessuto in modo adeguato si potrà procedere al trapianto di cornea con buone speranze di successo.

La più recente novità in materia è la possibilità di ricostruire la superficie corneale alterata (classicamente dopo estese ustioni o infezioni molto gravi) importando cellule staminali prelevate dall’occhio sano e coltivate nel laboratorio della banca degli occhi del veneto (una delle più importanti al mondo). Una superficie cellulare rigenerata può infatti consentire di effettuare un trapianto di cornea che abbia ottime probabilità di mantenere trasparenza e funzione. Non ultimo, questa metodica altamente specializzata e costosa è oggetto di un rimborso totale da parte del SSN.